logo eacca

Anarchik. Farò del mio peggio. Cronache anarchiche a fumetti

Anarchik. Farò del mio peggio. Cronache anarchiche a fumetti

L'unico libro al mondo sul fumetto anarchico più conosciuto nell'universo!Dal 1968 ai giorni...

Rothko in Lampedusa, l'arte per i rifugiati

Rothko in Lampedusa, l'arte per i rifugiati

«All’inizio del ‘900, Mark Rothko abbandona con la sua famiglia la natia Russia per sfuggire ai...

Filoxenia. La Calabria che accoglie

Filoxenia. La Calabria che accoglie

«Esiste una Calabria che non si arrende. Esiste fra gli insegnanti, fra gli studenti, una...

che non ci sono poteri buoni

che non ci sono poteri buoni

il pensiero (anche) anarchico di Fabrizio De André. Pubblicato da "A-Rivista anarchica", è...

"Mare Mostro": un mare di plastica?

Dopo aver ottenuto la messa al bando delle microplastiche nei cosmetici, l'associazione Marevivo...

  • Anarchik. Farò del mio peggio. Cronache anarchiche a fumetti

    Anarchik. Farò del mio peggio. Cronache anarchiche a fumetti

  • Rothko in Lampedusa, l'arte per i rifugiati

    Rothko in Lampedusa, l'arte per i rifugiati

  • Filoxenia. La Calabria che accoglie

    Filoxenia. La Calabria che accoglie

  • che non ci sono poteri buoni

    che non ci sono poteri buoni

  • "Mare Mostro": un mare di plastica?

PillsWhite.jpgRocksWhite.jpgPregnantOrange.jpgIceCreamConesWhite.jpgPregnantRed.jpgShoesOrange.jpgRobotRed.jpgGhostsRed.jpgStickOrange.jpgSpazzolini.jpg

I liquidi non si lasciano distinguere al tatto, al massimo si differenziano per viscosità e temperatura.

Sono sfuggenti, capaci di scivolare via, sono ingovernabili, assumono forme imprevedibili.

Ma non appena costretti in un contenitore divengono mansueti, si lasciano addomesticare, sono diligenti, proni alla perfezione, aderiscono senza errori alle pareti del contenitore che li ospita, ospitano a loro volta qualunque corpo e lo avvolgono, lo penetrano, lo rinfrescano, raffreddano, riscaldano.

Il liquido, primo elemento che protegge ogni mammifero, madre ancora prima della madre.

"Blisters" è un corpo di lavoro sviluppato nell'arco di un paio di anni, denominatore comune di ogni immagine l'uso della monocromia (rosso, arancione o bianco) e dei blisters, ovvero la plastica che moltissime aziende utilizzano come guscio protettivo per i loro prodotti.

Plastica rigida e trasparente, di tipo non riciclabile, sistematicamente gettata, che va ad accrescere l'abnorme cumulo di rifiuti non recuperabili e praticamente indistruttibili.

Riutilizzarli come contenitori e protagonisti ha dato loro il valore che porta con sé ogni una nuova vita.

di Stefania Levi

Visita il sito di Stefania Levi

I cookie che utilizziamo servono solamente a gestire correttamente il sito. Proseguendo la navigazione acconsenti all'uso di tutti i cookie.