I liquidi non si lasciano distinguere al tatto, al massimo si differenziano per viscosità e temperatura.
Sono sfuggenti, capaci di scivolare via, sono ingovernabili, assumono forme imprevedibili.
Ma non appena costretti in un contenitore divengono mansueti, si lasciano addomesticare, sono diligenti, proni alla perfezione, aderiscono senza errori alle pareti del contenitore che li ospita, ospitano a loro volta qualunque corpo e lo avvolgono, lo penetrano, lo rinfrescano, raffreddano, riscaldano.
Il liquido, primo elemento che protegge ogni mammifero, madre ancora prima della madre.
"Blisters" è un corpo di lavoro sviluppato nell'arco di un paio di anni, denominatore comune di ogni immagine l'uso della monocromia (rosso, arancione o bianco) e dei blisters, ovvero la plastica che moltissime aziende utilizzano come guscio protettivo per i loro prodotti.
Plastica rigida e trasparente, di tipo non riciclabile, sistematicamente gettata, che va ad accrescere l'abnorme cumulo di rifiuti non recuperabili e praticamente indistruttibili.
Riutilizzarli come contenitori e protagonisti ha dato loro il valore che porta con sé ogni una nuova vita.
di Stefania Levi
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