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Oggetti di ogni tipo mi hanno affascinato non solo per le loro qualità fisiche quali forma e struttura, ma anche per le precise risonanze che evocano sui miei ricordi.

In queste mie fotografie di nature morte ho fissato molti di questi oggetti perché vedevo e sentivo in essi qualcosa di specifico e personale, una rimembranza e un memento.  Altri oggetti sono stati da me scelti per la potenzialità evocativa delle loro forme, fossero esse viscerali o subconscie.  Sono forme non usuali, bizzarre o non identificabili, come quelle degli “objets inconnus” dei surrealisti.

Sotto questo aspetto un artista per il quale sento molta affinità è Joseph Cornell, che sempre amò usare scatole, cassetti, vassoi, mensole e cose simili per i suoi “assemblages.”

Considerando il significato di ciò che si può vedere o trovare nei miei lavori si potrebbe anche parlare di “cassetti” della percezione, con un inevitabile ammiccamento ad Aldous Huxley; ma forse qui si tratta di contenuti meno visionari delle “porte” di Huxley e più pertinenti alla memoria e al simbolo.

Queste nature morte sono state da me composte con lenta progressione nel corso di molte ore o di molti giorni, talvolta settimane o mesi, seguendo l’istinto e l’impulso del momento.

Alcuni elementi delle composizioni sono di recente reperimento, ma la maggioranza degli oggetti l’ho messa da parte nel corso degli anni sapendo che un giorno li avrei in qualche modo utilizzati.

Le fotografie sono state eseguite con un banco ottico 4 x 5 inches, quasi tutte sia in bianco-nero che a colori, anche se gran parte di esse è stata concepita essenzialmente per il bianco-nero. Per alcune ho cercato dei titoli di una certa pregnanza, ma nella maggior parte dei casi i titoli sono meramente descrittivi.

Per me la persistenza della memoria, per quanto inadeguata possa talvolta essere, è pur sempre una grande benedizione.  Memoria è paradiso, sollievo, sorgente di saggezza:  benché non raramente apportatrice di sofferenze, può dare energia vitale in una miriade di modi.  Il presente può difficilmente essere vissuto con senso di completezza e di appagamento e tende a sopraffare chi lo sta vivendo.  La memoria del passato permette invece una pienezza di sensazioni che portano a riflessioni più profonde e alla felicità di poter rivivere un avvenimento nella sua vera interezza.

Allen Schill

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