Il piano di investimenti della Qatar Holding in Costa Smeralda è partito con la presentazione dei progetti per trasformare 27 storiche abitazioni dei pastori, gli stazzi, in altrettante ville esclusive. Una colata di cemento in aree di grande valenza ambientale.
Ne scrive in dettaglio il Gruppo di Intervento Giuridico, che nel frattempo, con le associazioni ecologiste Amici della Terra e Lega per l'abolizione della caccia, ha inoltrato un ricorso contro gli interventi proposti dalla Qatar Holding.
Come la Qatar Holding ci sta per regalare un paradiso di cemento
All’Ufficio tecnico del Comune di Arzachena, in fila come tanti cammelli, sono arrivati in ordinata carovana tanti progetti per trasformare caratteristici stazzi galluresi (diversi dei quali vincolati) in esclusive ville con piscina da destinare alla clientela internazionale.
Si tratta di ben ventisette istanze per la realizzazione della prima parte di quell’investimento immobiliare della Qatar Holding, che la classe politica isolana – in primis il Presidente della Regione autonoma della Sardegna Ugo Cappellacci – vuol gabellarci come la panacèa per la disoccupazione e la strada per il benessere economico-sociale.
Sono ventisette richieste in base a quel piano per l’edilizia (la legge regionale n. 4/2009 e s.m.i.) che finora ha dato corpo quasi solo a interventi speculativi.
E sulle coste galluresi non pare che il fine sia diverso.
Contemporaneamente escono dagli studi dei progettisti le prime simulazioni progettuali: il restyling della piazzetta di Porto Cervo e degli Hotel “storici” già beneficiati anch’essi dal piano per l’edilizia, il “parco acquatico” a Liscia Ruja, le tipologie delle ville di extra-lusso. Seguiranno i nuovi hotel, le nuove ville di quei pretesi “stili mediterranei” che affermano richiamarsi alla Sardegna, ma nulla hanno di questa Terra.
Quattro-cinquecentomila metri cubi anche in aree di elevato valore ambientale e paesaggistico (Monte Zoppu, per esempio).
Progetti, parcelle, contratti, ruspe, cemento, muratori romeni prenderanno il posto della macchia mediterranea e degli stazzi tanto amati, a parole, dagli amministratori di Arzachena.
Quell’Arzachena già divenuta Arzakhan e che sta per divenire Arzaqatar fra il tripudio delle benne.
E questo sarebbe l’inizio del grande investimento che porterà ricchezza e benessere diffuso in Sardegna? Questo è il solito speculativo consumo di territorio. Punto e basta.
Dove sono gli investimenti qatarioti per un miliardo di euro che dovrebbero portare benessere e gioia nelle lande sarde in crisi? Sì, certo, è stato presentato un faraonico piano, ma intanto s’inizia da 27 ville.
Il ricordo va alla famosa “legge del miliardo” (di lire) del 1924, che perlomeno finanziò numerose opere pubbliche necessarie per la Sardegna del secolo scorso (invasi idrici, bonifiche agrarie, strade, ecc.). Qui si prevedono solo interventi di interesse privato a scapito dei beni ambientali e territoriali della collettività.
Dopo gli iniziali entusiasmi da parte di tanti esponenti della classe politica regionale (alcuni, inguaribili provincialotti, si spinsero a stilare una vera e propria “lista della spesa” da consegnare all’Emiro del Qatar), ora prevale il silenzio. E in silenzio avvia verifiche la Guardia di Finanza.
Non parlano nemmeno i tanti candidati alle prossime elezioni politiche. Nemmeno quelli, di tutti gli schieramenti, che affermano di sostenere i valori della tutela dell’ambiente e della crescita eco-sostenibile. Silenzio assordante.
Ma non è e non può essere il silenzio delle coscienze.
Anche il singolo cittadino può e deve dire la sua, perché l’ambiente e il paesaggio sono di tutti noi.
Ormai sono centinaia e centinaia i messaggi di protesta contro questa nuova, ennesima, operazione immobiliare speculativa pervenuti al Ministro per i beni e attività culturali Lorenzo Ornaghi, al Presidente della Regione Ugo Cappellacci, al Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo.
Chi volesse esprimere la propria opinione in proposito trova tutte le informazioni necessarie al link http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2012/11/28/rimbocchiamoci-le-maniche-per-difendere-lambiente-e-il-territorio-della-sardegna/.
La Sardegna ha le sue leggi e la sua pianificazione paesaggistica, il progetto immobiliare della Qatar Holding, secondo quanto dichiarato pubblicamente dal Presidente Cappellacci, potrà derogarvi. Conferma il Sindaco di Arzachena Ragnedda.
Alla faccia e a spese dei sardi.
Chi avesse a cuore la propria Terra e il proprio futuro ora si dia da fare, domani può essere tardi.
dal sito del Gruppo di Intervento Giuridico
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