Racconto una storia che avevo già raccontato un paio di anni fa, ma che era passata inosservata grazie all'indifferenza dei media. Questa storia parla dell'ennesimo episodio di degrado 'umano e civile' avvenuto in un centro urbano.
È Francesca a raccontarmelo, una giovane cagliaritana di 34 anni, la vera protagonista di questa storia. È venerdì mattina, 14 maggio, sono le 9.40. Si fa la fila per consegnare pacchi e lettere, un uomo sulla quarantina, che chiameremo Andrea, entra e si siede per attendere il suo turno. Dopo qualche minuto Francesca osserva il giovane uomo e si rende conto che è in difficoltà, gli tremano le mani ed è molto sudato, probabilmente affetto da morbo di Parkinson.