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Mondi paralleli di M.C.EscherVivo ripiegata su me stessa, sui miei problemi di salute, sul lavoro che scarseggia e di cui non vedo la ripresa, sempre pronta ad ogni “Come stai?” ad attaccare con la litania sulle mie disgrazie.

Ma poi accendo la radio, guardo la televisione, consulto un qualsiasi sito di news su internet e scatta la vergogna: vedo persone che hanno perso tutto: casa, lavoro, spesso anche un familiare, un amico, colui o colei che si incontravano in piazza ogni giorno e con cui si scherzava del tempo e della politica.

Persone così ringraziano coloro che sono venuti a dargli soccorso, a montare le tende, a fornirgli dei pasti, in mezzo a un enorme campeggio non desiderato, vittime di convivenze forzate e sbalzati improvvisamente in una realtà altra, dentro a un incubo che pare non voglia finire mai, sempre pronto a ripresentarsi ancora più forte di prima, ancor più devastante, ancora peggio del quadro fin qui delineato, quasi un girone infernale destinato a perpetuare lo stesso gesto, la stessa pena, lo stesso dolore.
Ma queste persone sorridono, fanno battute, si reinventano, si aiutano, non si fermano, decise ad andare avanti, nonostante tutto, a ricostruire vite e case e lavoro e comunità e ad accantonare nuovi ricordi, nuovi spazi, nuove vite.
Allora smetto di vergognarmi, non mi lamento più. Penso a loro e le mie piccolezze scompaiono per lasciar solo posto ad un sentimento di orgoglio per essere connazionale di queste meravigliose persone.

Ma altrove continua imperterrita una realtà parallela, fatta di politici che litigano, di amministratori e grossi finanzieri che non sanno rinunciare a nulla, a un gettone di presenza, a un rimborso elettorale, pronti a difendere con unghie e denti i loro privilegi quasi mai guadagnati sul campo ma spesso frutto di clientelismo, di cupidigia di servilismo, di bieco calcolo.
I miei occhi si incrociano, guardano stupiti a destra e a sinistra, cercando di mettere meglio a fuoco, sperando di aver capito male: possibile che da una parte ci sia tanta sofferenza e tanta voglia di ricominciare e dall’altra tanto menefreghismo, tanta predisposizione a guardare il proprio ombelico senza mai scostarsi da lì?
Non sia mai che qualcuno osi toccare quanto abbiamo raggiunto e se per caso qualcosa dovrà cambiare allora sarà per la prossima legislatura, per quelli dopo di noi: certe scelte non possono essere retroattive, ci penserà chi verrà dopo, quando e come e se riusciremo a scollarci da queste sedie.
Evviva gli italiani, ma non tutti.

Tiziana Franchi

 

Mondi paralleli

Relatività (litografia, 1953): “Sulla scala superiore procedono due persone, una accanto all'altra nella stessa direzione. Evidentemente è impossibile che queste persone entrino in contatto perché vivono in due mondi diversi e, per questo, l'uno non è a conoscenza dell'esistenza dell'altro”.
Maurits Cornelis Escher

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