Il Settantasette. Un anno che non è facile mettere tra parentesi, isolare dal flusso di immagini, idee, parole, emozioni, colori, pratiche, riunioni, discussioni, lacerazioni e le mille istantanee che vogliono uscire dal sacco.
Un anno denso di contraddizioni, che si sono accentuate dopo anni di accumulazione anarchica, ma anche un anno potente nella sua capacità di aprire il mondo agli occhi dei suoi giovani protagonisti, di rappresentare un esito liberatorio e conoscitivo nuovo, controcorrente, ribelle e libertario.
Il Settantasette è tante cose insieme e, spesso, queste diversità non si possono separare.
A questa complessità non corrisponde una complessità speculare nel raccontarla. Pochi film, pochi saggi, pochi romanzi, poche inchieste hanno accompagnato questi ultimi 40 anni, quasi fossimo in una sorta di quarantena anestetica. Il regista Luis Fulvio ha invece ri-costruito un film di montaggio, 77 No Commercial Use, che mette insieme i tasselli di un anno denso di piccole svolte, quasi impossibile da sintetizzare, dai fatti di costume alla politica nazionale e internazionale, con implicate finestre globalizzanti sintetizzate nel titolo “no commercial use”, disponibili e alla portata di tutti, senza cartelli di obblighi e divieti che ne condizionino la fruibilità.
Leggi l'articolo integrale di Antonello Zanda su Teorema, rivista sarda di cinema